Categoria | Politica-Economia

Università di Milano: alcuni ricercatori minacciati da sedicenti animalisti.

Pubblicato il 10 gennaio 2014 da redazione

stop sperimentazione-animale

“11 Marzo 2013, per gli animalisti di tutta Europa un grande giorno. In quella data, infatti, entra in vigore, su tutto il territorio UE, il divieto assoluto dei test cosmetici sugli animali”.

 

Insulti e accuse a tre professori dell’Università Statale di Milano.

Denunciato il fatto alla magistratura, ma  la ricerca non si ferma.

La lotta contro la sperimentazione animale non si ferma. Nella notte del 7 gennaio alcuni sedicenti animalisti, hanno tappezzato la zona della stazione centrale di Milano con volantini intimidatori nei confronti dei ricercatori dell’Università Statale di Milano.

Alberto Corsini, docente di Farmacologia all’Università di Milano, insieme ai colleghi Edgardo D’Angelo e Claudio Genchi sono stati accusati di essere torturatori e vivisettori.

Oltre a scritte di insulti e minacce sui muri, i volantini appesi contenevano anche nome, cognome, indirizzo e numero di telefono dei professori e dei ricercatori.

“Chiama il boia e digli quello che pensi di lui”, questo l’invito sul volantino. Un gesto intimidatorio, quindi e anche una violazione della privacy.

Subito partita una denuncia alla magistratura, la Digos indaga ora sui possibili responsabili, collegando il fatto al blitz avvenuto nell’aprile scorso sempre all’Università Statale.

In quella circostanza era stata fatta un’irruzione negli stabili della facoltà di Farmacologia, danneggiando laboratori, strumenti di ricerca e liberando le cavie (circa 200 roditori e 20 conigli), impiegati per le ricerche su Alzheimer,  Parkinsonautismo e sclerosi multipla.

La legge in materia di sperimentazione si è espressa a livello europeo nel 2010, con la direttiva numero 63, per rendere omogeneo il lavoro di ricerca in tutto il territorio. Tutto si basa sulla regola delle “3R”, vale a dire “Replacement, Reduction, Refinement”, cioè sostituire quando possibile la pratica della sperimentazione animale, ridurne il numero e raffinarne i metodi per alleviare le sofferenze e lo stress degli animali. Inghilterra, Francia, Spagna e Belgio hanno già attuato questa direttiva, mentre l’Italia se ne discosta in parte. Applicando questa direttiva, diventerebbe illegale utilizzare gli animali per gli xenotrapianti, cioè i trapianti di cellule o organi da una specie all’altra, ad oggi impiegati per la ricerca sugli organi artificiali e per la lotta contro i tumori e negli studi sulle sostanze da abuso. Il 13 gennaio il governo italiano si pronuncerà sul caso.

L’opinione pubblica, a riguardo, è spaccata a metà . Secondo i dati del settore biomedico, si stima che la ricerca abbia aumentato la prospettiva di vita umana di ben trent’anni, rispetto alle aspettative di mezzo secolo fa.

Significativo il caso di Caterina Simonsen, una venticinquenne padovana, affetta da diverse patologie, di cui quattro molto rare, immunodeficienza primaria, deficit di proteina C e proteina S, deficit di alfa-1 antitripsina, neuropatia dei nervi frenici, abbinate al prolattinoma, un tumore ipofisario, e a reflusso gastroesofageo, asma allergica e tiroidite autoimmune, che naturalmente si è espressa a favore della sperimentazione, perché la tiene in vita da quando aveva 9 anni.

Qualcuno però, in seguito alle sue affermazioni, le si è scagliato contro, su Facebook, con auguri di morte e offese di vario tipo.

Ma non tutti sono daccordo, soprattutto gli animalisti, che pur promuovendo la vita di ogni essere vivente non tollerano venga fatto a discapito di altre vite, quelle degli animali, e che chiedono quindi di trovare altre strade. Secondo Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus, “L’Italia ha bisogno di proiettarsi verso un modello di ricerca più accreditato di quello effettuato sugli animali e orientato al modello oltreoceano. Negli USA si fa ricerca sui tessuti umani visto che è comprovato da decenni che gli esperimenti e la vivisezione degli animali sono inutili e non garantiscono reali tutele alla salute umana. L’Italia invece, benché sotto alcuni aspetti sia all’avanguardia rispetto ad altri paesi Europei, continua ad alimentare le lobby degli allevatori degli animali destinati alla sperimentazione”.

scimmia intro

La ricerca intanto in Italia continua, con l’impiego di animali a minor sviluppo neurologico possibile.

In particolare, «Oggi si sta cercando di sostituire i roditori con un piccolo pesce di 2,5 centimetri, lo zebra fish, che ha un sistema nervoso meno sviluppato e si ritiene soffra meno», dichiara Marta Piscitelli, vicepresidente Aisal e responsabile del benessere animale nelle sperimentazioni all’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente di Roma.

La chirurgia sperimentale, per esempio, quella sui trapianti di organi, continua la sperimentazione sui maiali. Anche nella cardiochirurgia, vengono usati piccoli ruminanti, come pecore o capre. Tra gli animali da laboratorio ci sono poi gli anfibi (di solito rane) e in alcuni casi le scimmie, per i test neurofisiologici.
«Sono meno di 100 i cani usati in tutta Italia – aggiunge Piscitelli – di solito come animali di controllo per i farmaci».

Assolutamente vietata è la sperimentazione su animali randagi o la vivisezione, illegale in Italia dal 1986.

Speriamo che alla fine, anche l’Italia si allinei alle direttive UE.

di Valentina Calloni

Linkografia:

A partire dall’11 luglio 2013, il presente regolamento sostituirà la direttiva «cosmetici», che consentiva fino ad oggi la libera circolazione dei prodotti, garantendo al contempo un elevato livello di tutela dei consumatori. Le disposizioni del regolamento sono volte a garantire la tutela della salute e l’informazione dei consumatori, vigilando sulla composizione e l’etichettatura dei prodotti. Il regolamento prevede inoltre la valutazione della sicurezza dei prodotti e il divieto degli esperimenti sugli animali.

http://europa.eu/legislation_summaries/consumers/product_labelling_and_packaging/co0013_it.htm

Sito ufficiale dell’Associazione Animalisti italiani.

http://www.animalisti.it/milano-mi/

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