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Il lato oscuro di Milano: la città metropolitana, capitale della ‘ndrangheta, si racconta

Pubblicato il 27 gennaio 2012 by redazione

Ieri sera alla camera del lavoro di Milano, si è svolto il dibattito Milano, la mafia e il silenzio degli imprenditori. Sono intervenuti il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini, Ivan Lo Bello di Confindustria Sicilia, Gianni Barbaceto e Davide Milosa, giornalisti entrambi del Fatto Quotidiano e autori del libro Le mani sulla città (Chiarelettere editore) e infine Colaprico che ha moderato la serata.

La sanzione sociale e reputazionale, questo il nuovo deterrente messo in campo per combattere la Mafia, coinvolgendo le parti civili di tutto il paese, distinguendo chi collabora e si fa parte attiva e chi non lo fa e implicitamente si fa complice.
La penetrazione mafiosa a Milano è ormai da anni molto radicata e ha radici in particolare nella ristorazione, nel facchinaggio, nell’edilizia e nella movimentazione a terra.

La mafia di oggi però non ha sembianze appariscenti e scontate, ma veste i panni e i ruoli nevralgici dell’alta finanza e dell’mpresa, impoverendo il territorio, togliendo concorrenza e imbalsamando lo sviluppo del Paese.
Considerando la forte crisi economica in atto e l’incapacità di accedere al prestito finanziario, i rischi di scorciatoie illecite per ottenerli aumentano enormemente.

Fino ad oggi la confisce dei beni alla mafia ha interessato solo i beni immobili, ma mai le aziende. Questo perchè un’azienda in questi casi fallisce e si chiude. Assolombarda e l’Università Bocconi stanno colaborando per trovare un modo che permetta a queste aziende di rimanere in vita. Considerando che la Regione Lombardia è al quinto posto in Italia per beni confiscati alla Mafia, ma ben al terzo posto per imprese confiscate alla stessa, la situazione richiede soluzioni urgenti.

Nella città di Milano le intimidazioni all’amministrazione pubblica anche di recente con l’incendio di Affori, sono state molte e l’amministrazione ha risposto con decisione. Il sindaco Pisapia ha precisato che la Mafia si sconfigge con la legalità, ma anche con un’azione culturale attraverso una sanzione etica e sociale, e soprattutto con il lavoro attivo e comune di tutte le parti sociali: forze dell’ordine, imprese e cittadinanza attiva. Ovvero tutte le forze vive della città, sostenute e a sostegno di una comissione di esperti che sappiano ripercorrere a ritroso i fatti accaduti nel corso degli anni a Milano, siano in grado di interpretarli e svolgerli, e creino quindi quegli anticorpi e protocolli di condotta su come operare nelle zone più a rischio. Occorre saper cogliere e interpretare i segnali che emergono dal territorio. La Commisione Antimafia voluta dalla nostra città nasce proprio per questo. Ogni cantiere dovrà essere monitorato, così come la sicurezza sui posti di lavoro.

Barbaceto ha sottolineato come Milano negli anni con Sindona e Calvi sia stata espressione e testimonianza di un importante insediamento di traffici economici e finanziari delle cosche mafiose. I precedenti sindaci hanno sempre cercato di difendere la reputazione della città nascondendone il lato più oscuro, ma impedendo anche così di intrapprendere azioni concrete e alla luce del sole. Con Pisapia inizia un’era nuova perchè è proprio dal Comune stesso che nasce la Commissione Antimafia. Pisapia ha precisato che è anche molto importante l’attenzione nei pagamenti di quelle aziende che hanno lavorato per l’amministrazione, che non devono subire tempi di attesa insostenibili. A Milano al momento dell’insadiamento di  questa giunta, c’erano aziende che non venivano pagate da oltre due anni. Senza liquidità il rischio di finire in pasto alla mafia è più alto.

Colaprico ha spiegato che occorre imparare a riconoscere la Mafia anche nella politica, dove occupa molte sedie, soprattutto nei partiti di governo, ma anche nell’impresa, in particolare a Catania dove la mafia fa impresa storicamente da almeno un secolo. Per sapere dove cercarla basta comprenderne il metodo, che nel tempo è sempre stato costante: corrompere i pezzi della politica e della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di distocere il mercato e impoverirlo.

di Adriana Paolini

http://www.omicronweb.it/about/
sito dell’Associazione Saveria Antiochia OMICRON  (SAO) nata nel 2006 a Milano da un’alleanza fra Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e OMICRON (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord) e ha sede in uno spazio messo a disposizione dalla Provincia di Milano dove è possibile fare riunioni e anche incontri pubblici. Le tematiche di cui si occupa sono MAFIA E ANTIMAFIA, DIRITTI UMANI E CIVILI, EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA LEGALITA’.

http://www.omicronweb.it/2012/01/10/il-comune-di-milano-risponde-allndrangheta-non-ci-facciamo-intimidire/
Video del Comune di Milano che risponde alle intimidazioni della ‘ndrangheta. Dopo l’ennesimo episodio di intimidazione avvenuto la scorsa notte (una bomba carta contro una sede del PD in zona Barona e prima ancora una serie di attentati a un centro sportivo di Affori nelle settimane precedenti) il Comitato Antimafia del Comune ha voluto rispondere direttamente alla stampa per esporre le sue strategie per arginare il fenomeno, soprattutto nei quartieri delle zone 8 e 9, i più colpiti da questi fatti di cronaca

http://www.ilgiorno.it/monza/cronaca/2011/11/12/618044-cosi_mafie_entrano_mondo_lavoro.shtml

http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/11/19/622888-maxi_processo_ndrangheta_condanne_milano.shtml

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