Il crescente consumo di dispositivi elettronici genera sempre più rifiuti di plastica e metalli che accresce sia il problema ambientale sia sociale. La carta può tornare ad essere una buona alternativa: è economica, flessibile, rinnovabile e riciclabile e può aiutare a ridurre l’impatto negativo dei rifiuti elettronici.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite (https://www.idtechex.com/en/timeline/united-nations/c109519), il mondo produce 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici all’anno, di cui solo il 20% viene formalmente riciclato.
Il progetto bitBook
Il bitBook è un ibrido dei libri analogici e digitali, il vincitore di un concorso europeo, progettato da una startup greca, AmphiLab, il cui fondatore è l’ingegnere meccanico aeronautico Manolis Kelaidis.
Esistono già libri cartacei interattivi soprattutto per bambini, ma la maggior parte di essi è costituita da pagine simili a cartone o che utilizza sistemi come pulsanti di plastica o codici QR che richiedono dispositivi esterni per eseguire le attività previste.
I bitBook hanno un aspetto, una sensazione e un odore identici ai libri normali, sono privi di cavi o componenti in plastica, e rendono la tecnologia quasi invisibile, consentendo un’esperienza di lettura multisensoriale.
Questi dispositivi consentono ai lettori di accedere a qualsiasi contenuto digitale semplicemente toccando i “link” stampati con inchiostro conduttivo sulle pagine del libro. Hanno un modulo elettronico wireless a basso profilo, collegabile ad apparecchiature vicine, come schermi o altoparlanti, che eseguono l’output collocando il vecchio libro stampato tradizionale nell’ecosistema emergente di Internet of things , IoT (per ulteriori informazioni: https://www.printedelectronicsworld.com/glossary/104/internet-of-things e anche https://www.idtechex.com/it/research-report/conductive-ink-markets-2020-2030-forecasts-technologies-players/734).
Possono essere libri autonomi con tutti i dati digitali archiviati e incorporati all’interno di chip di memoria, che usano altoparlanti integrati o schermi di carta per evitare la necessità di apparecchiature esterne.
Si tratta di libri ibridi inclusivi, poiché le azioni sono intuitive e possono essere utilizzate anche da bambini e persone che non sono esperte di tecnologia.
Il progetto, dopo tre anni di utilizzo di carta e inchiostri conduttivi, conclusosi il 31 agosto 2020, è stato scelto come vincitore di un concorso UE.
La tecnologia Amphilab è una grande innovazione, soprattutto per i libri di musica, per i libri didattici e di intrattenimento per i bambini. Questo approccio consentirà di creare libri digitali specifici per bambini con difficoltà di apprendimento, come la dislessia e l’autismo.
La tecnologia
Si tratta di una nuova tecnologia elettronica basata sulla carta, un materiale riciclabile, riutilizzabile e rinnovabile.
Modificando le nanofibre di cellulosa, che compongono la carta, si producono carte e inchiostri ad hoc e li si utilizza per fabbricare batterie, display, antenne e circuiti.
Le fibre di cellulosa della carta modificate divengono in grado di condurre elettricità, respingere l’acqua, schermare dai campi magnetici e altresì permettono di sviluppare inchiostri e carta con cui stampare batterie, antenne e altri oggetti elettronici.
Complessivamente, la tecnologia è simile a una scheda elettronica configurabile, che comprende tre elementi stampati (batteria, display e sistema NFC).
Questi sistemi, alternativi all’elettronica tradizionale, richiedono meno plastica e metallo nel loro processo di fabbricazione.
Grazie alla sua elevata riciclabilità, la carta si pone come alternativa ecologica. La sua composizione interna, a base di fibre di cellulosa, consente di modificare le sue proprietà per fornire molteplici applicazioni: carta che conduce elettricità, che assorbe o respinge l’acqua o che resiste alle alte temperature senza bruciare.
Link del progetto: https://innpaper.eu/