Con una dotazione di bilancio di 10 milioni di euro dal programma Orizzonte 2020 destinata alla ricerca, la Commissione sta facendo la propria parte per vincere la battaglia contro la recente epidemia di coronavirus.
La Commissione ha presentato un invito di emergenza, a proporre progetti di ricerca che «approfondiscano le conoscenze sul 2019-nCoV e sul suo impatto sulle persone infettate, con l’obiettivo di contribuire a una gestione efficace dei pazienti, e/o alla preparazione e all’intervento della sanità pubblica». Il finanziamento, annunciato il 30 gennaio 2020, supporta dai due ai quattro progetti di ricerca. I beneficiari sono tenuti a rendere accessibili i risultati delle ricerche entro 30 giorni. Questo rapido finanziamento è reso possibile grazie all’attuale linea di bilancio per i fondi d’emergenza per la ricerca, stanziati come parte dei programmi di lavoro annuali di Orizzonte 2020.
Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato in un comunicato stampa: «Abbiamo bisogno che la risposta al Coronavirus sia articolata ed estesa a tutta l’amministrazione e la ricerca, in questo senso, è fra gli elementi essenziali. È necessario disporre di maggiori informazioni sul virus per meglio indirizzare le nostre misure di prevenzione e per assicurare assistenza migliore ai nostri cittadini ed è proprio questo l’obiettivo del finanziamento d’emergenza della ricerca di Orizzonte 2020».
(https://ec.europa.eu/info/news/coronavirus-eu-mobilises-eur10-million-for-research-2020-jan-31_el)
Mariya Gabriel, commissario per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, ha dichiarato:
Stiamo lavorando per mitigare le conseguenze di una potenziale maggiore diffusione dell’epidemia di Coronavirus nell’UE. Grazie ai finanziamenti per la ricerca di emergenza di Orizzonte 2020, sapremo di più sulla malattia. Sono orgoglioso che, in seguito ai progressi compiuti negli ultimi anni, i nostri centri di supercomputer siano pronti ad aiutare i ricercatori nel loro lavoro a sviluppare nuovi trattamenti e vaccini. Saremo in grado di proteggere meglio il pubblico e di affrontare più efficacemente i focolai attuali e futuri.
Stella Kyriakides, Commissaria per la salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato:
Dobbiamo prospettare una risposta articolata al Coronavirus e la ricerca ne è una parte essenziale. Dobbiamo saperne di più sul virus per indirizzare meglio le nostre misure di prevenzione e garantire una migliore assistenza ai nostri cittadini: questo è precisamente l’obiettivo del finanziamento della ricerca di emergenza di Orizzonte 2020 annunciato oggi.
La Commissione ha avviato questa azione in quanto l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato il nuovo focolaio di coronavirus un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale. La malattia continua a diffondersi in Cina e oltre, con i primi casi segnalati in Europa. La Commissione lavora a stretto contatto con l’OMS e altri attori internazionali per garantire una risposta europea, globale, rapida, efficiente e coordinata.
Il finanziamento dovrebbe sostenere da due a quattro progetti di ricerca. La Commissione sta utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione per consentire l’avvio dei lavori di ricerca il più presto possibile. I candidati hanno avuto tempo fino al 12 febbraio, vale a dire solo due settimane, per rispondere (rispetto ai tre mesi di norma) e anche le convenzioni di sovvenzione dovrebbero essere firmate molto rapidamente. Le sovvenzioni saranno soggette a clausole di condivisione rapida dei dati per garantire che le autorità possano applicare immediatamente i risultati della ricerca nella loro risposta. Questa rapida azione è resa possibile da una disposizione di Orizzonte 2020 per la “Mobilitazione dei fondi di ricerca in caso di emergenze per la salute pubblica”.
Diversi progetti finanziati dall’UE stanno già contribuendo alla preparazione e alla risposta dell’epidemia del 2019-nCoV, ad esempio:
- L’European Virus Archive – GLOBAL ( EVAg) ha già risposto a circa 200 richieste da 55 paesi per fornire accesso ai prodotti necessari per diagnosticare l’infezione da coronavirus;
- Il progetto PREPARE , una vasta rete che supporta la prontezza degli ospedali in Europa e aiuta a comprendere meglio le dinamiche dell’epidemia;
- La Commissione sta inoltre collaborando con altri finanziatori della ricerca attraverso la rete “Collaborazione globale nella ricerca per la preparazione alle malattie infettive” ( GloPID-R ), che coordina la risposta alla ricerca e risponde alle esigenze di ricerca prioritarie.
Coronavirus
I coronavirus (CoV) sono una vasta famiglia di virus che causano malattie che vanno dal comune raffreddore, a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV).
Le autorità cinesi hanno identificato un gruppo di nuove infezioni da coronavirus 2019-nCoV nella città di Wuhan, in Cina. Sono stati rilevati casi in diversi paesi in Asia, ma anche in Australia, Europa, Nord America e Africa. Il nuovo coronavirus ( 2019-nCoV ) è un nuovo ceppo che non è stato precedentemente identificato nell’uomo.
Al 30 gennaio 2020 sono stati segnalati 7824 casi confermati di laboratorio di 2019-nCoV , inclusi 170 decessi. La malattia si è già diffusa in una ventina di paesi al di fuori della Cina, con nuovi casi che continuano a emergere ogni giorno.
Velocità di preparazione e intervento
Nel corso di una conferenza stampa del 29 gennaio, la Commissaria Kyriakides ha affrontato il tema della preparazione e della risposta dell’UE al coronavirus: «Attualmente in Europa vi sono 8 casi confermati in laboratorio: 4 in Francia e 4 in Germania. Mi sto tenendo in costante contatto con i Ministeri della Salute di Francia e Germania, e mi è stato assicurato che entrambi i paesi hanno intrapreso le azioni necessarie per il contenimento del virus. Sono inoltre in contatto con la Presidenza croata e ho riferito che offriremo il nostro supporto, qualora si decidesse di convocare una riunione straordinaria del Consiglio di Sanità. Tutte le 8 persone sono al momento in cura in reparti specializzati in malattie infettive in Francia e Germania. È in corso un’estesa ricerca di contatti e vengono attuate delle misure nei confronti di chi è entrato in relazione con loro». La Commissaria Kyriakides ha aggiunto: «Sebbene le misure in materia di sanità pubblica siano primariamente di competenza degli Stati membri, noi, in quanto Commissione, abbiamo un ruolo centrale ed importante: sostenerli, coordinare la nostra risposta a livello dell’UE e aiutare a garantire una celere risposta a potenziali esigenze e lacune. Questo è precisamente ciò che stiamo facendo nelle ultime settimane. Stiamo lavorando nell’intero spettro dei servizi e delle agenzie della Commissione, oltre che al Consiglio e al Servizio europeo per l’azione esterna. Questo approccio assicura un intervento estremamente coordinato e la completa attivazione di tutti i servizi di supporto, così da essere pronti a mitigare le conseguenze di una più ampia diffusione del virus nell’UE». «Siamo ora molto più preparati su ogni fronte, da quello della sanità pubblica a quello scientifico e desideriamo fornire anche a paesi terzi tutte le competenze e il pieno supporto dell’UE, qualora ci venga richiesto».
L’11 febbraio, il Gruppo di studio sul coronavirus del Comitato Internazionale per la Tassonomia dei virus ha ufficialmente ribattezzato il virus con il nome SARS-CoV-2.