24/06/2016 – Così Donald Tusk, Presidente del Consiglio Europeo, alle 9.00 di questa mattina, ha commentato l’esito del referendum inglese che determina l’uscita del Regno Unito dall’UE.
Non possiamo nasconderci il fatto che avremmo voluto un esito diverso per il referendum di ieri.
Sono pienamente consapevole di quanto grave, o addirittura drammatico, sia politicamente questo momento, ne posso prevedere tutte le conseguenze politiche che avverranno in Europa e in particolar modo nel Regno Unito. Si tratta di un grave fase storica per la quale, però, non servono reazioni isteriche. Voglio rassicurare tutti, infatti, che siamo preparati a questo evento negativo, perché naturalmente l’UE non è stata pensata solo per i momenti migliori.
Negli ultimi due giorni ho parlato a tutti i leader dell’UE, Primi Ministri e Presidenti, e ai capi delle istituzioni dell’Unione stessa, sull’evenienza di un Brexit. Oggi, a nome dei ventisette capi di stato che si ritrovano uniti sotto la bandiera blu a stelle d’oro, posso dire che siamo determinati a mantenere la nostra unità come ventisette. Per tutti noi, l’Unione è il quadro di riferimento per il nostro futuro comune. Vorrei anche rassicurare che non ci sarà alcun vuoto giuridico. Fino a quando il Regno Unito non lascerà formalmente l’Unione Europea, continuerà ad essere applicato il diritto europeo, in termini di diritti e di obblighi.
Tutte le procedure per il ritiro del Regno Unito dall’Unione europea sono chiare e ben illustrate nei trattati. Al fine di discutere i dettagli di ulteriori procedimenti, ho proposto ai leader dei ventisette stati membri una riunione informale a margine del vertice del Consiglio europeo, in cui proporrò anche la prima tappa di una più ampia riflessione sul futuro della nostra Unione.
Infine, è vero che gli ultimi anni sono stati tra i più difficili della storia della UE. Ma rammento sempre quello che mi diceva mio padre: “Ciò che non ti uccide ti rende più forte”.
Donald Tusk, 24 giugno 2016.
Brexit ai britannici:”Una volta fuori nessuna marcia indietro”, 24 febbraio 2016.
23 giugno 2016.
22 giugno 2016.
http://www.huffingtonpost.com/entry/brexit-call-your-nan_us_5769c165e4b0c0252e77a042
http://www.huffingtonpost.it/2016/06/24/brexit-giovani_n_10649484.html?1466755653&utm_hp_ref=italy