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Il gufo comune

Pubblicato il 07 febbraio 2022 da redazione

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Gufo reale, Bubo Bubo.

 

Il gufo comune (Asio otus), di taglia media, si caratterizza per due lunghi ciuffi di piume sopra le orecchie bruni-nerastri con bordi fulvi, che di solito tiene erette. La sua statura varia dai 35 ai 40 centimetri, l’estensione delle ali è di 252-319 mm, mentre la coda si allunga dai 120 ai 160 millimetri e infine il peso varia fra i 210 e i 430 grammi per i maschi e un po’ di più per le femmine.

Il disco facciale è color ocra-bruno incorniciato da un bordo nerastro, con sopracciglia biancastre, occhi di gradazione fra arancio e giallo e becco grigio.

La schiena è anch’essa color ocra-bruno con macchie scure e striature nerastre diffuse sull’intero velo grigio e sulla corona, le scapole sono biancastre mentre il ventre è anch’esso ocra pallido così come le piume che rivestono le zampe, infine gli artigli sono grigio-neri.

 

Habitat
Il gufo vive nei boschi aperti, lungo i margini delle foreste e lungo i fiumi, dove la vegetazione è rigogliosa e vi sono spazi adatti alla nidificazione e spazi aperti per la caccia, ma d’inverno anche dentro grotte e crepe rocciose. I siti di riposo invernale del gufo comune sono spesso punti di raduno per altri esemplari, da 7 fino a 50 gufi, che vengono spesso riutilizzati anno dopo anno.

 

Comportamento

Questo rapace notturno di solito è monogamo. Il corteggiamento inizia già in inverno, durante i raduni nei siti abituali delle sue colonie, attraverso una serie complessa di richiami e schemi di volo a zig-zag, planate e battiti d’ala, al di sopra dell’area scelta per la nidificazione. Per accoppiarsi, il maschio dopo i richiami e i voli di esibizione si avvicina alla femmina e si scambia con lei del cibo come rito di corteggiamento. Anche la femmina esegue voli di esibizione, ripetutamente verso il nido e rispondendo ai richiami del maschio con altri richiami.

https://www.youtube.com/watch?v=9A4R-SYnU0k

Quando la femmina sceglie un nido, salta attorno ad esso, mentre il maschio continua a volargli sopra. Formata la coppia i due rapaci riposano e dormono vicini, appollaiati sopra il nido che è stato scelto, di solito in luoghi boscosi, nascosti da arbusti, a 5-10 metri di altezza, in vecchi nidi di corvi, gazze, cornacchie, falchi o aironi, ma se non trova nidi di questo genere può deporre le uova anche a terra sotto un albero o un arbusto. La nidificazione avviene da metà marzo a maggio.

Per difendere il nido la femmina apre le ali verso l’intruso, allargandole fino alla massima estensione, mentre abbassa la testa, così da apparire due o tre volte più grande. Depongono da 3 a 8 uova che saranno covate per circa 26-28 giorni. In questo periodo e fino a dopo la schiusa, la femmina è nutrita dal maschio. I pulcini iniziano a muoversi dal nido verso i rami vicini a circa 3 settimane di vita, ma iniziano a volare dopo circa 5 settimane dalla schiusa, diventando indipendenti in circa 2 mesi. Se una covata di uova non sopravvive, tre settimane dopo ne viene generata una seconda.

https://www.youtube.com/watch?v=pxP9NKwcx80

Il gufo comune è l’unico rapace notturno ad aggregarsi in dormitori invernali, non solo negli spazi aperti, ma spesso anche in aree urbane, insistendo sullo stesso albero, che lascia solo all’imbrunire per andare a caccia. Gli esemplari presenti in un dormitorio sono spesso originari di quel territorio, ma possono provenire anche da altre nazioni. A primavera i dormitori vengono lasciati per l’accoppiamento e la nidificazione.

 

Alimentazione

Il gufo caccia da tarda sera fino a poco prima dell’alba, volando a bassa quota, avanti e indietro, lungo gli spazi più aperti, alla ricerca di piccoli mammiferi che una volta catturati può ingoiare anche direttamente in volo. Raramente caccia nei boschi dove riposa e nidifica. Vola a 1-2 m da terra, con la testa inclinata di lato, in attesa di captare la preda, su cui si avventa immobilizzandola al suolo con gli artigli. Le prede più piccole vengono inghiottite immediatamente quelle più grandi sono invece trasportate altrove con gli artigli. Tra le prede più comuni vi sono arvicole, diversi tipi di topi (topi canguro, toporagni, piccoli ratti), cani della prateria, conigli e piccoli uccelli. Molto raramente mangia anche talpe, pipistrelli, donnole, scoiattoli, serpenti e lucertole.

 

Conservazione
Il gufo comune è un rapace alquanto diffuso, ma difficile da censire per la sua natura riservata e la tendenza a spostarsi. Dai censimenti fatti fra il 1970 al 2014, il trend risulta in diminuzione. La popolazione globale attualmente stimata varia fra i 2 e 5,5 mln di individui.

 

Il gufo nella cultura
Nella letteratura fiabesca il gufo è rappresentato come un animale saggio ed erudito, ma anche pignolo e permaloso.
In Italia, dal 2007, si svolge il più grande festival mondiale dedicato ai gufi, con mostre, dibattiti, convegni scientifici con molti ospiti internazionali.

https://www.festivaldeigufi.it/

 

Il volo silenzioso dei gufi
https://www.youtube.com/watch?v=d_FEaFgJyfA

https://www.youtube.com/watch?v=8mDZ7AYg-_0

Il gruppo di ricerca che fa capo a Justin Jaworski, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Lehigh (Pennsylvania, USA) ha elaborato un modello teorico che spiega il funzionamento delle ali del gufo.

Alla base del volo silenzioso di questo rapace vi è una fila di rigide penne disposte a pettine sul bordo più alto dell’ala, le piume più flessibili del bordo inferiore e il piumaggio lanuginoso che copre la parte superiore dell’ala. Tra questi sono le piume del bordo inferiore, quelle che tagliano l’aria e sono responsabili dell’effetto silenzioso. La flessibilità di questa frangia di piume spezza le onde generate dal passaggio nell’aria, ma ciò non basta, a fare la differenza è il piumaggio lanuginoso le cui fibre finemente intrecciate tra loro e perpendicolari alla superficie creano un tappetto morbido, una sorta di cuscinetto che assorbe il rumore che si crea tra l’ala e l’aria.

Questo volo silenzioso e impercettibile, unito a una perfetta vista nell’oscurità e un udito sopraffino consente al gufo di piombare sulla preda senza che la stessa se ne renda conto.

 

Ali più morbide e flessibili per aerei meno rumorosi
Oggi imitando il volo silenzioso dei gufi si pensa di rendere le ali degli aerei più morbide e flessibili attraverso materiali porosi che potrebbero ridurre fino a 10 decibel il rumore prodotto durante alcune fasi di volo e di atterraggio .
Questo progetto di riduzione dell’inquinamento acustico provocato dagli aerei è attualmente seguito dalla Lehigh University in Pennsylvania.
Come Albert Einstein aveva osservato: “Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”.

A cura della Redazione

 

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