In Groenlandia esiste una città sotterranea scavata nel ghiaccio, sepolta in una base militare della guerra fredda e riportata alla luce dai cambiamenti climatici.
Nel 1959, l’Army Corps of Engineers degli Stati Uniti aveva costruito una città sotterranea nella Groenlandia nord-occidentale, il Camp Century. Con il pretesto di condurre delle ricerche polari gli scienziati avevano forato il primo nucleo di ghiaccio mai usato per studiare il clima. Ma dentro i tunnel congelati, era anche stata esplorata la fattibilità del progetto Iceworm, un piano per memorizzare e lanciare centinaia di missili balistici da dentro il ghiaccio.
I militari alla fine, avevano bocciato il progetto, e abbandonato il Campo nel 1967. Gli Ingegneri prevedevano che il ghiaccio, già spesso una decina di metri, avrebbe continuato ad accumularsi seppellendo in modo permanente ciò che si erano lasciati alle spalle.
Ora, il cambiamento climatico ha rovesciato la situazione. Una nuova ricerca suggerisce che, già nel 2090, la percentuale di ghiaccio in diminuzione in quella zona prevarrà sulla percentuale di neve che porterà a nuove formazioni. E nel giro del secolo successivo, lo scioglimento dei ghiacci potrebbe cominciare a rilasciare i rifiuti stoccati nel campo, comprese le acque reflue, il gasolio, gli inquinanti organici persistenti come i PCB e i rifiuti radioattivi dal generatore nucleare del campo, che è stato rimosso durante la disattivazione.
Se queste previsioni dovessero essere confermate, i ricercatori dicono che la bonifica potrebbe causare tensioni politiche tra gli Stati Uniti e la Danimarca, che ha concesso alla Groenlandia una parziale autonomia nel 1979. La situazione rappresenterebbe anche un nuovo tipo di controversia climatica, che offre uno scorcio sui tipi di sfide multigenerazionali e multinazionali che possiamo aspettarci di incontrare, lo dice Liam Colgan, un glaciologo della York University di Toronto, in Canada, autore principale dello studio, pubblicato su Geophysical Research Letters.
La squadra di Colgan, utilizzando due diverse combinazioni di modelli climatici regionali e globali, ha stimato come cambierebbero in futuro le condizioni climatiche in prossimità della sede del campo. Le previsioni finali stimano entro il 2100 un rialzo della temperatura di 5 °C. Un modello ha predetto che il ghiaccio del Campo avrebbe cominciato a sciogliersi intorno al 2090; un altro ha suggerito che potrebbe rimanere al sicuro fino al prossimo secolo.
Test militari
I militari, nel frattempo, verificano segretamente la fattibilità di lanciare missili dal ghiaccio.
Ogni volta che il ghiaccio si avvia a scomparire, i ricercatori stimano che ci vorranno circa altri 90 anni perché superficie si sciolga e scopra il Campo sottostante sepolto dal ghiaccio a 60 metri di profondità. Ma il disgelo che filtra verso il basso attraverso lo strato di ghiaccio potrebbe scoprire e lavare i rifiuti abbandonati a valle decine di anni fa.
Secondo Colgan il PCB costituisce il più grande pericolo per l’ambiente e la salute umana, anche se è difficile stabilirlo con certezza. I militari hanno utilizzato vernici contenenti fino al 5% di PCB in altri siti artici, costruiti nelle vicinanze e nello stesso periodo, tra cui il sistema di allarme rapido nella stazione DEW radar, che ha scansionato i missili sovietici provenienti oltre il polo. Le autorità statunitensi e canadesi hanno già risanato gran parte dell’inquinamento nelle stazioni DEW Line in Nord America.
Nel Camp Century sono stati, inoltre, rinvenuti rifiuti radioattivi, anche se la loro quantità impallidisce in confronto alla contaminazione scatenata dal vicino schianto di un bombardiere B-52 americano, nel 1968. Questo aereo, caricato con quattro bombe all’idrogeno, precipitò sul ghiaccio del mare vicino alla Thule Air Base, 200 chilometri a ovest del Camp Century, rilasciando elementi radioattivi, tra cui uranio e plutonio. Gli Stati Uniti e la Danimarca vararono rapidamente l’operazione Crested Ice per contenere e recuperare l’inquinamento, anche se gli studi, ancora oggi, rilevano la presenza di alcuni elementi persistenti.
Senza alcun accordo prestabilito che decida di chi sia la responsabilità di ripulire il Camp Century, Colgan sostiene che la situazione potrebbe inasprire le relazioni fra gli Stati Uniti, la Groenlandia e la Danimarca. La Danimarca originariamente aveva autorizzato gli Stati Uniti a insediare in quella zona delle basi militari, anche se non è chiaro se il governo danese fosse a conoscenza dell’intero ambito di attività del Campo. I rappresentanti dei governi danese e della Groenlandia, e i funzionari militari degli Stati Uniti, non hanno risposto alle richieste di commento.
Se i rifiuti radioattivi raggiungono l’oceano
Se i rifiuti del Campo raggiungessero l’oceano, potrebbero impattare con acqua di Polynya Nord, una zona libera dal ghiaccio, al largo della costa nord-ovest dell’isola, che costituisce per tutto l’anno un importante habitat per i mammiferi e gli uccelli marini. Tuttavia, Aqqaluk Lynge, un membro del consiglio ed ex presidente del Consiglio circumpolare Inuit della Groenlandia a Nuuk, dice che la Groenlandia ha mantenuto un buon rapporto con gli Stati Uniti, e che i funzionari della Groenlandia e le loro controparti danesi troveranno certamente un modo per affrontare collettivamente il problema, se e quando si presenterà. “Sarà una nuova situazione su cui dovremo fare fronte comune”.
Colgan, a suo tempo sosteneva che andrebbero fatte ulteriori ricerche su come il cambiamento climatico può influenzare la coltre di ghiaccio e i pericoli che vi sono sepolti. Ma diceva, anche, che la Danimarca e i programmi di ricerca della North Atlantic Treaty Organization si erano rifiutati di sostenere il suo lavoro, nonostante le sue proposte abbiano ricevuto favorevoli recensioni tecniche da ciascuno. “Entrambi i respingimenti erano abbastanza espliciti sul fatto che si trattasse di un delicato argomento scientifico”, dice Colgan, preoccupato del fatto che non si sta discutendo su come risanare i rifiuti a Camp Century con una proposta in tempi brevi.
Il problema è diventato emergente, solo adesso, perché lo scioglimento dei ghiacci sta progredendo notevolmente. I nuovi risultati si incardinano sull’aumento delle emissioni di gas a effetto serra, a un ritmo senza sosta.
Considerando la peggiore delle ipotesi, dice Miren Vizcaíno, un climatologo presso la Delft University of Technology, dei Paesi Bassi, “Ѐ molto positivo che abbiamo le conoscenze per capire che cosa accadrebbe se non facciamo nulla.” Alcuni dei suoi lavori precedenti suggeriscono che Camp Century potrebbe rimanere sepolta dal ghiaccio fino al 2100, perché una delle conseguenze del cambiamento climatico è l’aumento delle nevicate, che compenserebbe lo scioglimento. Ma questo potrebbe essere solo temporaneo mentre, se il riscaldamento continua, il ghiaccio si scioglierà sempre di più.
Una recente valutazione del 2021
Nel 2021 si è osservato che l’acqua di disgelo a Camp Century non raggiunge mai la base, infatti non penetra oltre 1,1 metri, a riprova che fino al 2100 detriti e contaminanti non dovrebbero rimobilizzarsi. Le nuove proiezioni sono state realizzate tenendo conto di misurazioni meteorologiche fatte direttamente dalla stazione di Camp Century. I modelli climatici utilizzati sono CanEMS2 e RACMO2 ricalibrati per le osservazioni climatiche di Camp Century.
William Colgan, a capo del Programma “Camp Century Climate Monitoring” del “Geological Survey of Denmark and Groenlandia”, oggi afferma che “Poiché la quantità di neve annuale continua a superare lo scioglimento annuale, il campo di detriti mappato continuerà ad essere sepolto più in profondità nella calotta glaciale della Groenlandia. Non c’è quindi al momento il rischio che i detriti vengano a galla per fusione prima del 2100”.
Adriana Paolini
Linkografia:
https://www.youtube.com/watch?v=X3NyzMZ2D_o
https://www.youtube.com/watch?v=0xIwzhE_pho
https://ahf.nuclearmuseum.org/ahf/history/camp-century/
https://web.archive.org/web/20200325143942/https://apps.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/477706.pdf
Colgan, Liam; Machguth, Horst; Mac Ferrin, Mike; Colgan, Jeff D.; van As, Dirk; MacGregor, Joseph A. (16 agosto 2016) [4 agosto 2016]. “La base abbandonata della calotta glaciale a Camp Century, Groenlandia, in un clima caldo“.