“La primavera inebriava il cielo, che era stordito e si copriva di nuvole.”Tornado Alley.
(Boris Leonidovǐc Pasternak, Il dottor Zivago, 1957)
Si aggirano nell’aria profumi di fiori, ma anche trombe d’aria nella pianura del Midwest che si estende dal Texas al confine canadese attraversando l’Oklahoma, il Kankas, il Nebraka e i due Lakota. Questa è l’area meno turistica per la maggior parte del mondo, meno che per gli storm chaser (i cacciatori di tornado).
L’ultimo, ancora in corsa, è quello a Oklahoma city, categoria EF 5, quanto un jet stream se non addirittura superiore, danni calcolati: oltre tre miliardi di dollari, ventiquattro le vite umane, ventotto in totale i tornado che si sono abbattuti (http://www.youtube.com/watch?v=aqXFuKUwIOQ).
E’ la stagione della paura per i suoi abitanti, e dell’adrenalina per i cacciatori di tornado (http://www.youtube.com/watch?v=KcgQIVdJ-Ww).
L’equipaggiamento.
Ci sono metodi differenti che vanno da una dotazione più spartana a una più tecnologica.
Per tutti sono necessari strumenti di ripresa affidabili: macchina fotografica, telecamera, un treppiedi e più che registrare la voce, meglio scrivere degli appunti.
Un tornado non si abbatte su un cacciatore a sua insaputa, è lui a inseguirlo. Dunque sarà dotato degli apparecchi di comunicazione indispensabili: un computer portatile con il quale rimanere informato sulla posizione della sua preda. Con un telefono cellulare collegato, un laptop può mantenere una costante connessione internet, permettendo di rimanere aggiornati sulle informazione meteo, mappe e altri dettagli che un monitoraggio radio non fornisce. Da non sottovalutare è la possibilità di utilizzare zone free wi-fi, come possono essere i servizi pubblici, biblioteche comprese a cui converrebbe registrarsi prima.
Come si diceva: una radio. Per gli Stati Uniti la stazione migliore è la NOAA Wether radio, inoltre torna utile per ascoltare notizie locali e sapere se ci sono code legate a fenomeni atmosferici di grossa entità o per rimanere collegati a un network che condivida informazioni interessanti. Le traversate titaniche in auto possono essere la norma, a questo punto caffè e panini diventano vitali.
Lo stretto necessario può fermarsi qui, ma si potrebbe pensare di diventare dei Pro e questi cacciatori di tornado usano anche attrezzature avanzate tra cui il sistema mobile di Doppler su ruote (DOW). E’ la stessa tecnologia usata per creare le previsioni meteo, ma su quattro ruote, magari anche motrici.
Si può acquisire quanto serve da un motore di ricerca in rete oppure si può essere dotati di specifici software: Digital Atmosphere (software), Mobil/Pilot My-Cast (database con sottoscrizione per la maggior parte delle carriere), SwiftWx (software), Storm Lab (software senza sottoiscrizione), Storm Hawk (database con sottoscizione per computer palmare, WeatherTap (data/software con sottoiscizione), XM Mobil Threat Net (database da satellite).
Anche un supporto alla navigazione oltre al cellulare è utile: un GPS (http://gpsinformation.net/ ), atlanti cartacei e mappe pieghevoli di ogni singola regione per avere più dettagli sulle strade secondarie percorribili, affidabili anche senza segnale.
Quando si viaggia in gruppo un FRS/GMRS Radio è un’ottima alternativa al telefono evitando roaming, minutaggio e perdita della connessione.
Infine i dettagli, quelli che talvolta salvano le situazioni : un binocolo, un prodotto antipioggia per la cura del mezzo e maggiore visibilità (http://www.lacuradellauto.com/t2999-rain-x-come-applicarlo), Kit di primo soccorso, Kit di emergenza, una torcia e un caricabatterie universale.
Le motivazioni
“Vivere a Oklahoma ti porta considerare il maltempo come una filosofia di vita” sostiene Chris McBee, che a 32 anni, nato a Oklahoma, ha inseguito tempeste lungo il Midwest per dieci anni.
“Una volta laureato, ho deciso che volevo far parte della weather community e fare quanto possibile per le persone.”
Come cacciatore è sua responsabilità informare gli enti metereologici nazionali telefonando o tenendosi in contatto tramite un sistema di comunicazioni dedicato.
C’è una buona dose di rischio e adrenalina, la ricerca di un’esperienza surreale che porti a una più profonda connessione con la natura e un senso di autorealizzazione ( e non mancano i tour organizzati per condividere la stessa passione e la vendita di gadget a essi collegati. Per certi è un’attrazione per altri un’attività lavorativa.
O chi insegue il vento per catturare immagini mozzafiato come è il caso di Mitch Dobrowner, fotografo di fama mondiale che per questi scatti è stato insignito di numerosi premi tra cui il prestigioso Picture of the Year International.
“Spero che le immagini rappresentate aiutino a comunicare come mi senta in quei momenti” scrive sul suo blog.
Non ultimi sono i motivi di ricerca. Riuscire a capire come di muovono permetterebbe di prevenirli con maggiore tempismo, ma non solo.
Perché sviluppano una così alta velocità?
Ogni tornado produce una quantità di energia tale da poter esser paragonata a una bomba nucleare, come è possibile che si converta in un vortice così veloce ? (S.T.E.P.S., NOAA)
Ogni qual volta ci si avvicina a tali fenomeni e si raccolgono dei dati si è più vicini a dare delle risposte a queste domande.
Le precauzioni
La tecnologia e la scienza intorno ai fenomeni meteo continua a migliore, ma è veramente possibile prevedere un tornado ?
Attualmente, il Severe Storms Laboratory può prevedere che una determinata situazione metereologica possa condurre a una tromba d’aria con sette o otto giorni di anticipo, quindici anni fa solo un giorno, dice Harold Brooks, un ricercatore meterologico al the National Oceanic & Atmospheric Administration’s Severe Storms Laboratory in Norman, Oklahoma, che è vicino a Moore.
“Come sono migliorati i computer sono migliorati di modelli si calcolo” sostiene Adam Sobel, professore di Scienze atmosferiche alla Columbia University di New York.
Tuttavia l’anticipo con certezza che una turbolenza di questa portata possa imbattersi in una determinata area è ancora di trenta minuti circa.
L’unico modo per sopravvivere è non trovarsi sul posto e cercare un riparo sotterraneo, mai valutare come riparo una casa mobile, nota per spezzarsi uccidere chiunque si trovi al suo interno né un cavalcavia che si trasformerebbe in una galleria del vento con tanto di detriti volanti.
“Tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo, ossia tutto ciò che è in un certo senso terribile, o opera in maniera analoga al terrore, è la fonte del sublime; ciò provoca la più forte emozione che la mente sia capace di provare. Dico la più forte, perché sono convinto che l’idea di dolore sia molto più potente di quelle che hanno a che fare con il solo piacere. […]
Quando il pericolo e dolore sono troppo vicini allora sono incapaci di donare qualsivoglia diletto, sono semplicemente terribili; ma a una certa distanza con certe modifiche, possono essere piacevoli.”
( EDMUND BURKE, Inchiesta sul bello e il sublime, 1759).
di Shabala De Silva.