Cornish Pasty.
Sunday-Roast.
Se si vive a Londra, come in qualsiasi altra città internazionale, non si può dire di poter mangiare cibo tipico.
Certo, in qualche pub è sicuramente possibile, e puoi avere il tuo “Sunday Roast”, ovvero l’arrosto domenicale, che consiste in una carne a scelta intrisa di salsa barbecue, accompagnata da verdure e da un soffice panino inglese.
Un altro piatto tipico che puoi trovare è l’Ale pie, una torta di pasta sfoglia con un ripieno che può variare da pollo e funghi a formaggio e patata dolce. Se non amate sperimentare potete tuttavia buttarvi sul classico fish & chips, ovvero pesce impanato (solitamente merluzzo) accompagnato da patatine fritte, oppure sulle cornish pastry, le pastesfoglie salate della cornovaglia, una delizia specialmente se appena sfornate.
Anche i dolci inglesi sono molto gustosi: si va dalla cheesecake alla strawberry shortcake, fino alle cupcakes e ai muffin.
Maple Syrup e Bacon Popcorn.
La cosa più curiosa di Londra però, è che è possibile trovare ogni tipo di cibo internazionale possibile, dalla pasta italiana alle patatine di platano thailandesi, insomma, entri in un qualsiasi supermercato e fai razzia di cucina del mondo. Per chi non è bravo a cucinare vengono serviti anche piatti già pronti, come pastasciutta in scatole di latta stile Campbell’s soup, tortini di verdure o carne (come la cottage pie) di ogni genere e garlic bread, baguette farcita con aglio, olio ed erbe pronta in forno in pochi minuti.
Questo “aver tutto” deve aver spinto gli imprenditori alimentari a voler inventare cose nuove, tanto da venir fuori con le più disparate combinazioni gastronomiche. Chi si sarebbe mai aspettato, infatti, di trovare popcorn al gusto wasabi oppure.. al bacon e allo sciroppo d’acero?
Magari per un francese non è una novità (ricordo che durante il mio soggiorno a Clermont Ferrand vagavo incuriosita nei corridoi del Carrefour intenta a vedere cosa si erano inventati da mangiare), ma per un italiano, abituato a cibi semplici e ad accostamenti classici, queste cose risultano ben strane (sono rimasta molto sorpresa di trovare, in un supermercato italiano, tortellini Giovanni Rana al cioccolato!).
Ad ogni modo, i cibi bizzarri variano da tutto, dal dolce al salato, fino alle bevande, anche se è sui dolci che si trovano le combinazioni più fantasiose: uova al cioccolato apparentemente normali, ma che al loro interno vogliono ricreare l’albume (sciroppo di zucchero) e il tuorlo (sostanza dolce giallo/arancio) e fanno risultare questo dolce una bomba di zuccheri, Cereali con marshmallows oppure yogurt a edizione limitata che vogliono ricreare i dolci della tradizione inglese, quindi yougurt all’Apple Pie (sembra davvero di mangiare una torta di mele!), alla Strawberry Shortcake e all’Eton Mess.
Marmite.
E ancora Coca Cola aromatizzata alla ciliegia o alla vaniglia, latte alla fragola, lampone o cioccolato, la ginger beer (birra allo zenzero, molto leggera e amata dai giovani), e, a mio parere il prodotto più strano di tutti, la Marmite, composto da estratto di lievito, un intruglio che il suo slogan non poteva descrivere meglio: “O la ami, o la odi”, con tanto di vignetta con folletti che mangiano e rigurgitano il famoso prodotto.
Non ho idea di quanto sia la percentuale di persone che amano la Marmite, ma quando l’ho assaggiata ero assieme ad altre 3 persone, e a nessuno di noi è piaciuto.
Ad ogni modo, visto che questi prodotti continuano ad esistere, significa che vendono. Mi ci vorrà un po’ per capirne il motivo, ma chissà, fecendoci l’abitudine, anche io potrei diventarne un’assidua consumatrice e convertire il mio “italian gusto” a questi strani cibi. Spesso il marketing è tutto e molte volte, proprio per il fatto che un alimento è così improbabile, ti spinge a provarlo per poter poi dire: “ho assaggiato questa roba assurda e mi è piaciuta!”.
di Francesca Pich
