A seguito delle discussioni svoltesi nei giorni scorsi, esprimiamo solidarietà nei confronti della protesta in atto sulla versione inglese di Wikipedia contro le proposte di leggi note come Stop Online Piracy Act e PROTECT IP Act.
“Condividiamo con i nostri colleghi di lingua inglese le preoccupazioni sul pericolo che l’approvazione di tali leggi da parte del Congresso degli Stati Uniti potrebbe comportare per la libertà del Web in generale, e per Wikipedia in particolare, e desideriamo unire la nostra voce al coro di chi chiede che il Web stesso possa rimanere libero da censure e limitazioni, e non essere influenzato da leggi, decise da pochi, che cerchino di arginare questa libertà.
In quanto utenti di un Progetto basato sulla Licenza CC BY-SA e, nel nostro piccolo, autori anche noi, siamo particolarmente sensibili ai temi del rispetto del diritto d’autore e della proprietà intellettuale, e riconosciamo che i titolari dei diritti sulle opere d’ingegno abbiano ragione nel chiedere che tali diritti vengano rispettati: Wikipedia non approva la pirateria informatica, né la giustifica in alcun modo sulle pagine dell’enciclopedia. Gran parte del lavoro degli utenti di Wikipedia consiste in effetti nell’identificare e rimuovere, con la massima prontezza e velocità, le violazioni di copyright altrui che vengano inserite nelle voci.
Tuttavia, chiediamo a nostra volta che la lotta alla pirateria venga condotta con strumenti equi e responsabili, che non impediscano il lavoro o la semplice esistenza di quelle realtà che, sul web, operano per produrre opere culturali che siano accessibili e condivisibili da tutti e verso tutti. Riteniamo, condividendo in questo le opinioni della Wikimedia Foundation, di Creative Commons, della Electronic Frontier Foundation e di molte altre associazioni del web libero e OpenSource, che le leggi SOPA e PIPA proposte negli Stati Uniti impongano limitazioni inaccettabili alla libertà di Internet, limitazioni che, nate con l’obiettivo di combattere la pirateria, di fatto renderebbero impossibili il nostro lavoro: la costruzione di un’enciclopedia a contenuto libero, che sia fonte di ricchezza culturale per chiunque.
Wikipedia si basa sul principio della neutralità: non è schierata politicamente e non ritiene di poter o dover interferire con le decisioni dei Governi democraticamente eletti dei vari Stati. Tuttavia, rivendica il proprio diritto ad autodifendersi, qualora si veda minacciata da leggi o provvedimenti che possano ledere i principi su cui è costituita o che possano metterne in dubbio la stessa esistenza.
Per questo motivo, come esplicitato dal riassunto conclusivo delle discussioni sulla Wikipedia in lingua inglese, e dal comunicato ufficiale di Wikimedia Foundation, abbiamo deciso di condividere la protesta della Wikipedia in inglese con il banner visibile in cima alle pagine dell’enciclopedia. Riteniamo che questo sia il modo migliore sia per esprimere la nostra solidarietà e vicinanza ai colleghi di lingua inglese, sia per manifestare a nostra volta il nostro dissenso e per far giungere la nostra voce, per quanto possibile, ai membri della Camera dei Rappresentanti e del Senato statunitensi chiamati ad esprimersi su queste leggi.”
Gli utenti di Wikipedia in lingua italiana
Riassunto
Il 26 ottobre 2011 è stata proposta alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d’America una di legge nota come Stop Online Piracy Act (SOPA; si veda anche la voce in lingua inglese); tale legge è attualmente al vaglio della Commissione di Giustizia (House Judiciary Committee) statunitense. Parallelamente, il giorno 24 gennaio 2012 è prevista la discussione di una seconda legge, nota come PROTECT IP Act (PIPA, si veda anche la voce in lingua inglese). Tali leggi legiferano in materia di diritto d’autore sul web, proponendosi di arginare la pirateria informatica e in generale la violazione del diritto d’autore introducendo norme e sanzioni severe contro di esse.
Tali norme e sanzioni sono state considerate, dalla Wikimedia Foundation e da gran parte degli utenti della Wikipedia in lingua inglese, come potenzialmente lesive per Wikipedia, tanto da mettere in allarme gran parte della comunità wikipediana, timorosa dei risvolti che l’applicazione di tali leggi potrebbe avere per il Progetto e per la sopravvivenza stessa della enciclopedia on-line. Simili preoccupazioni sono state espresse anche da altre realtà del web libero e open-content, fra cui l’organizzazione Creative Commons.
Per questo motivo, sulla Wikipedia in lingua inglese è stata creata sin dal dicembre 2011 una pagina (en:Wikipedia:SOPA initiative) in cui i wikipediani anglofoni si sono confrontati per discutere sul tema, prendendo in considerazioni la messa in atto di proteste per sensibilizzare l’opinione pubblica (soprattutto statunitense ma non solo) sui rischi che queste leggi comporterebbero, nel tentativo di ostacolarne l’approvazione o quantomeno di farne modificare il testo. Attualmente, su tale pagina gli utenti si stanno esprimendo sull’opportunità di organizzare un’azione di protesta ed eventualmente sui suoi modi; da quanto emerso fino ad ora sembra che la comunità si stia orientando verso una limitazione o una sospensione totale degli accessi al sito nella giornata del 18 gennaio 2012.
Gli utenti di Wikipedia in lingua italiana, che attualmente si stanno a loro volta confrontando nella pagina Wikipedia:Bar/Discussioni/Stop SOPA initiative, condividono le preoccupazioni dei colleghi di en.wikipedia, e sembrano essere orientati a sostenere le loro proteste in modi ancora da definire (la discussione è attualmente in corso), ma che probabilmente coinvolgeranno banner e/o avvisi nelle voci, sebbene alcuni si dicano propensi a seguire en.wiki nell’oscurare temporaneamente il sito, qualora la comunità anglofona decidesse di mettere in atto questo tipo di protesta.
Il 16 gennaio 2012, stando a una notizia riportata da Examiner.com e dal giornale britannico The Guardian, sembra che la proposta di legge del SOPA stia per essere abbandonata (o sia stata effettivamente abbandonata), a seguito delle proteste e della minaccia di veto presidenziale preannunciata dal Presidente USA Obama. Non è chiaro come evolverà la situazione, ma l’edizione di Wikipedia in lingua inglese ha comunque deciso di oscurarsi in tutto il mondo il 18 gennaio 2012, anche perché rimarrebbe valida la PIPA.
I motivi della protesta
Che cos’è il SOPA
Il SOPA (Stop Online Piracy Act) è una proposta di legge in discussione al Congresso degli Stati Uniti che, nelle intenzioni dei suoi proponenti, vorrebbe consentire misure più drastiche e rapide contro la pirateria informatica e in generale contro le violazioni di copyright. In particolare, essa prevede che i titolari dei diritti lesi possano agire per vie legali non solo nei confronti di chi abbia materialmente commesso la violazione, ma anche nei confronti dei siti e dei portali che ospitano i contenuti in violazione di copyright, o che in generale “rendano possibile o comunque facilitino attività di violazione del copyright”.
Che cos’è il PIPA
Il PIPA (PROTECT IP Act) è una proposta di legge statunitense concepita anch’essa come difesa contro la pirateria informatica, che vorrebbe fornire ai titolari del copyright degli strumenti per “impedire l’accesso a quei siti fuorilegge che violano il diritto d’autore o contraffanno beni”. Si tratta della riscrittura di una precedente legge, la Combating Online Infringement and Counterfeits Act (COICA), già respinta dal Congresso. Tale legge prevede che un giudice possa imporre sanzioni non solo a quei siti (spesso situati al di fuori degli USA) che vendono o contraffanno beni protetti dal diritto d’autore, ma anche a quei provider e a quei siti di servizi on-line che permettano transazioni economiche con i siti “fuorilegge”, o che facciano pubblicità degli stessi o ancora che contengano collegamenti ad essi.
In cosa consiste la minaccia per Wikipedia
Wikipedia si basa su materiali rilasciati in CC-BY-SA, e da sempre dedica molta attenzione alla lotta alle violazioni di copyright (copyviol), eliminandole dal sito con la massima attenzione e velocità possibili. In particolare, su it.wiki (la versione in lingua italiana di Wikipedia) questo tema è molto sentito: esiste addirittura un progetto apposito (Progetto:Cococo) che ha l’unica finalità di controllare i contributi sospettati di essere violazioni di copyright, e nel caso di agire per eliminarli, nel rispetto delle leggi italiane ed estere e della licenza Creative Commons. Da questo punto di vista, dunque, Wikipedia e in generale i siti della Wikimedia Foundation non possono certamente essere accusati di favorire le violazioni di diritti d’autore e/o la pirateria.
I termini della legge, tuttavia, sono tanto larghi da arrivare a toccare la stessa Wikipedia (in tutte le sue versioni linguistiche) e i suoi progetti fratelli: secondo le valutazioni legali effettuate dagli esperti di WMF, e riassunte in un post di un consigliere dell’associazione, Geoff Brigham, i rischi per Wikipedia dovuti al SOPA sono reali e tangibili. Ai termini del disegno di legge, infatti, potrebbero essere ritenuti responsabili di “favorire la pirateria” non solo i siti che pubblichino e ospitino materiali in violazione di copyright, ma anche quei siti che contengano link o riferimenti a siti che infrangano il copyright. Nelle parole di Brigham:
(EN)
« A federal prosecutor could obtain a court order mandating that the Wikimedia Foundation remove links to specified “foreign infringing sites” or face at least contempt of court sanctions. The definition of “foreign infringing sites” is broad and could well include legitimate sites that host mostly legal content, yet have other purported infringing content on their sites. »
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(IT)
« Un giudice federale potrebbe ottenere un mandato per obbligare la Wikimedia Foundation a rimuovere i link a “siti stranieri che violino il copyright”, sotto pena di sanzioni. La definizione di “siti stranieri che violino il copyright” è vaga, e potrebbe includere anche siti che contengano in larga parte materiali legittimi ma includano nello stesso tempo qualche elemento in presunta violazione »
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(Geoff Brigham, How SOPA will hurt…)
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In generale, la legge richiederebbe una monitorazione, da parte di WMF e/o degli utenti di Wikipedia, di tutti i centinaia di milioni di contributi inseriti, in tempo reale e costante, su tutte le milioni di voci che costituiscono le diverse edizioni di Wikipedia, allo scopo di eliminare non solo qualunque violazione di copyright (cosa che, come detto più sopra, già viene fatta, anche se talvolta con ritardi e tempi tecnici che dipendono dalla difficoltà e dalla delicatezza di questo tipo di controlli), ma anche di qualunque link a qualunque sito che possa violare il copyright. Di fatto si tratta di una richiesta impossibile da adempiere, per come è strutturata l’enciclopedia.
Anche se la proposta di legge ha subito alcune modifiche, per la WMF e per la maggior parte degli utenti di en.wiki (e di molte altre edizioni linguistiche di wikipedia, che in questo momento si stanno esprimendo nella pagina en:Wikipedia:SOPA initiative), il SOPA resta un’inaccettabile limitazione alla libertà del Web, libertà che è il prerequisto essenziale all’esistenza di Wikipedia stessa e in generale di tutti i progetti OpenSource, che del web rappresentano una ricchezza. Citando nuovamente Geoff Brigham:
(EN)
« In short, though there have been some improvements with the new version, SOPA remains far from acceptable. Its definitions remain too loose, and its structural approach is flawed to the core. It hurts the Internet, taking a wholesale approach to block entire international sites, and this is most troubling for sites in the open knowledge movement who probably have the least ability to defend themselves overseas. The measured and focused approach of the DMCA has been jettisoned. Wikimedia will need to endure significant burdens and expend its resources to comply with conceivably multiple orders, and the bill will deprive our readers of international content, information, and sources. »
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(IT)
« In breve, anche se ci sono stati dei miglioramenti nella nuova versione [della legge], il SOPA rimane di gran lunga inaccettabile. I suoi termini rimangono troppo vaghi, ed il suo impianto strutturale imperfetto sin dalla radice. Colpisce il web, con un approccio grossolano che imporrebbe l’intero blocco di tutti i siti internazionali, e avrebbe le ripercussioni peggiori su quei siti dei movimenti per la cultura libera che hanno probabilmente minori probabilità di difendersi oltreoceano. Inasprisce le misure oculate ed accorte della DMCA. Wikimedia si vedrà costretta a farsi carico di oneri significativi e dovrà spendere le proprie risorse per andare incontro alle innumerevoli ingiunzioni, e il disegno di legge priverà i nostri lettori di contenuti internazionali, di informazioni e di fonti. »
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(Geoff Brigham, How SOPA will hurt…)
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Iniziative proposte
NB: si ricorda che i progetti Wikimedia sono organizzati in base alla lingua parlata, e non alla nazionalità. Quindi per en.wikipedia si intende “Wikipedia in lingua inglese”, e non Wikipedia inglese (o statunitense); similmente it.wikipedia è la “Wikipedia in lingua italiana”, non la Wikipedia “dell’Italia”.
Iniziative su en.wikipedia
Nella Wikipedia in lingua inglese gli utenti, dopo essersi organizzati nella pagina en:Wikipedia:SOPA initiative/Action, hanno deciso di oscurare il sito a livello mondiale nella giornata del 18 gennaio, a partire dalle ore 05:00 UTC.
Sono stati proposti diversi avvisi da inserire nel sito, visionabili nella pagina en:Wikipedia:SOPA initiative/Proposed Messages, e anche delle schermate (che sostituirebbero le pagina dell’enciclopedia, qualora si decidesse effettivamente di procedere con il “blocco”), visionabili invece nella pagina en:Wikipedia:SOPA initiative/Blackout screen designs. Per avvisare i contributori dell’imminente blocco, hanno sviluppato un banner informativo.
- Comunicato ufficiale di en.wiki
Da Wikipedia:Bar/Discussioni/Protesta di Wikipedia contro le proposte legislative statunitensi:
Riassunto e conclusioni della discussione sulla Wikipedia:SOPA initiative svoltasi su Wikipedia in lingua inglese.
(comunicato originale) | (traduzione non ufficiale) |
Wikipedia is an online encyclopedia that has been developed by tens of thousands of volunteers from all over the world over the last 11 years. Together, we have created millions of articles containing billions of facts, referenced to hundreds of thousands of sources from around the world. We have grown to be one of the most frequently accessed websites in the world. Wikipedians are fiercely proud and protective of our ability to freely share knowledge with the rest of the world, as the first of 846 related projects in 280 languages working under the umbrella of the Wikimedia Foundation. In late 2011, the United States Congress proposed two legislative bills, the Stop Online Piracy Act (SOPA) and the PROTECT IP Act (PIPA), which legal scholars and others have advised have the potential to significantly change the way that information can be shared through the Internet. It is the opinion of the English Wikipedia community that both of these bills, if passed, would be devastating to the free and open web. Over the course of the past 72 hours, over 1800 Wikipedians have joined together to discuss proposed actions that the community might wish to take against SOPA and PIPA. This is by far the largest level of participation in a community discussion ever seen on Wikipedia, which illustrates the level of concern that Wikipedians feel about this proposed legislation. The overwhelming majority of participants support community action to encourage greater public action in response to these two bills. Of the proposals considered by Wikipedians, those that would result in a “blackout” of the English Wikipedia, in concert with similar blackouts on other websites opposed to SOPA and PIPA, received the strongest support. On careful review of this discussion, the closing administrators note the broad-based support for action from Wikipedians around the world, not just from within the United States. The primary objection to a global blackout came from those who preferred that the blackout be limited to readers from the United States, with the rest of the world seeing a simple banner notice instead. We also noted that roughly 55% of those supporting a blackout preferred that it be a global one, with many pointing to concerns about similar legislation in other nations. For example, one British editor stated “American law is America’s business, but law that affects Wikipedia worldwide is an issue of worldwide interest”, a principle we felt had considerable support. Therefore, on behalf of the English Wikipedia community, the Wikimedia Foundation is asked to allocate resources and assist the community in blacking out the project globally for 24 hours starting at 05:00 UTC on January 18, 2012, or at another time as determined by the Wikimedia Foundation. This should be carried out while respecting technical limitations of the underlying software, and should specifically prevent editing wherever possible. Provisions for emergency access to the site should be included in the blackout software. In order to assist our readers and the community at large to educate themselves about SOPA and PIPA, these articles and those closely related to them will remain accessible for reading purposes if possible. Wikipedians are urged to work with WMF staff to develop effective messaging for the “blackout screens” that directs readers to suitable online resources. Sister projects, such as the German and Italian Wikipedias and Wikimedia Commons, have indicated an intention to support the same principles with banners on those sites, and the support of other projects is welcome and appreciated. Internal Wikipedia processes that are dependent upon time-specific discussions, such as Wikipedia:Requests for adminship and Wikipedia:Articles for deletion discussion should be considered suspended during the course of the blackout, and their scheduled duration extended 24 hours. Signed, NW (Talk) 23:46, 16 January 2012 (UTC) Risker (talk) 23:48, 16 January 2012 (UTC) — billinghurst sDrewth 23:49, 16 January 2012 (UTC)
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Wikipedia è un’enciclopedia online che è stata sviluppata da decine di migliaia di volontari provenienti da tutto il mondo negli ultimi 11 anni. Insieme abbiamo creato milioni di articoli che contengono miliardi di fatti, si fa riferimento a centinaia di migliaia di fonti provenienti da tutto il mondo. Siamo cresciuti fino a diventare uno dei siti più consultati al mondo. I Wikipediani sono fieramente orgogliosi e protettivi della nostra capacità di condividere liberamente le conoscenze con il resto del mondo, nel ruolo di primo di 846 progetti correlati in 280 lingue di lavoro che operano sotto l’egida della Wikimedia Foundation. Alla fine del 2011, il Congresso degli Stati Uniti ha presentato due progetti di legge, la legge per fermare la pirateria online (SOPA) e il PROTECT IP Act (PIPA), che studiosi del diritto ed altri hanno sottolineato contenere un potenziale per cambiare significativamente il modo in cui le informazioni possono essere condivise attraverso Internet. E’ parere della comunità della versione di Wikipedia inglese che entrambi questi disegni di legge, se approvati, sarebbero devastanti per il web libero e aperto. Nel corso delle ultime 72 ore, oltre 1.800 wikipediani si sono riuniti per discutere le azioni proposte che la comunità intenda adottare contro SOPA e PIPA. Questo è di gran lunga il maggior livello di partecipazione ad una discussione della comunità mai visto su Wikipedia, il che illustra il livello di preoccupazione che i wikipediani avvertono a proposito di queste proposte di legge. La stragrande maggioranza dei partecipanti sostiene l’azione della comunità per sollecitare una più vasta azione pubblica in risposta a queste due proposte di legge. Tra le proposte prese in considerazione dai wikipediani, quelle che si tradurrebbero in un “blackout” della Wikipedia in inglese, di concerto con black-out simili su altri siti web che si oppongono a SOPA e PIPA, hanno ricevuto l’approvazione più ampia. Nell’attenta analisi di questa discussione, gli amministratori hanno sottolineato l’ampio sostegno all’azione pervenuto da wikipediani di tutto il mondo, non solo dall’interno degli Stati Uniti. L’obiezione principale ad un blackout globale, è venuta da coloro che preferivano che il blackout fosse limitato ai lettori dagli Stati Uniti, con il resto del mondo che avesse visto un semplice banner di avviso, invece. Abbiamo anche notato che circa il 55% di coloro che sostenevano un blackout avrebbe preferito che fosse globale, mostrando preoccupazione in riferimento a legislazioni simili di altre nazioni. Per esempio, un utente britannico ha affermato che “la legge americana è un affare americano, ma la legge che colpisce Wikipedia in tutto il mondo, è un problema di interesse mondiale”, un principio che abbiamo riscontrato aver ricevuto notevole sostegno. Pertanto, a nome della comunità di Wikipedia in lingua inglese, si richiede alla Wikimedia Foundation di allocare le risorse ed assistere le comunità nell’oscurare il Progetto a livello mondiale per 24 ore a partire alle 05:00 UTC del 18 gennaio 2012, o in un altro momento determinato dalla Wikimedia Foundation. Questo dovrebbe essere effettuato nel rispetto delle limitazioni tecniche del software di base, e deve in particolare impedire l’edizione, ove possibile. Strumenti per l’accesso di emergenza al sito dovrebbero essere inclusi nel software di blackout. Al fine di assistere i nostri lettori e la comunità in generale per informare su SOPA e PIPA, questi articoli e quelli strettamente legati ad essi rimarranno accessibili per consentirne la lettura, se possibile. I Wikipediani sono caldamente invitati a collaborare con il personale WMF per lo sviluppo di messaggistica efficace per le “pagine di blackout” che indirizzano i lettori ad adeguate risorse on-line. I Progetti fratelli, come la Wikipedia tedesca e italiana e Wikimedia Commons, hanno annunciato l’intenzione di supportare gli stessi principi con banner su tali siti, e il sostegno di altri progetti è benvenuto e apprezzato. Le procedure interne di Wikipedia che dipendono da discussioni a tempo determinato, come ad esempio richieste di adminship e di cancellazioni devono essere considerate sospese nel corso del blackout, e la loro durata prevista estesa di 24 ore. Firmato, NW (talk) 23:46, 16 gennaio 2012 (UTC) Risker (talk) 23:48, 16 gennaio 2012 (UTC) – Billinghurst sDrewth 23:49, 16 gennaio 2012 (UTC)
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Iniziative su it.wikipedia
Su it.wiki le discussioni sono state portate avanti nella pagina Wikipedia:Bar/Discussioni/Stop_SOPA_initiative; dove è stato organizzato anche un sondaggio informale per raccogliere le opinioni. Successivamente la discussione è proseguita nella pagina Wikipedia:Bar/Discussioni/Stop SOPA initiative 2 (il cambiamento di pagina è stato dovuto unicamente a motivi di spazio e di leggibilità) dove, a partire dalla tarda mattinata del 17 gennaio (ora italiana) è stato organizzato un nuovo sondaggio per decidere quale iniziativa scegliere, anche alla luce della decisione finale degli utenti di en.wikipedia di attuare il blocco totale del sito.
In seguito a tali discussioni e votazioni, che sono state molto partecipate e sentite da parte della comunità, si è giunti alle seguenti conclusioni:
- Molti utenti avevano chiesto, come misura di protesta, di introdurre un blocco ai contenuti dell’enciclopedia limitato agli utenti che avessero provato ad accedere dagli USA, ma tale opzione (pur ricevendo la maggioranza dei voti) non è stata implementata a causa delle difficoltà tecniche che avrebbe richiesto.
- Vista l’impossibilità della prima soluzione, la maggioranza si è espressa per introdurre un banner informativo, attualmente (18 gennaio) visibile in cima a tutte le pagine dell’enciclopedia, ed una “skip-page”, ovvero un messaggio di avviso a tutto schermo visualizzato al primo accesso al sito. Nel banner è stato deciso, sempre dietro discussioni, di inserire un link ad un Comunicato ufficiale, firmato da “Gli utenti della Wikipedia in lingua italiana”, in cui viene espressa la posizione di dissenso della comunità italiana in merito al SOPA e al PIPA, nonché si comunica solidarietà e vicinanza agli utenti della Wikipedia in lingua inglese, e sostegno alla loro protesta
Reazioni ed iniziative extra-wikipediane
Banner di protesta del sito ufficiale della Electronic Frontier Foundation.
Non è stata solo Wikipedia e la Wikimedia Foundation ad esprimere preoccupazioni per i risvolti negativi che il SOPA ed il PIPA potrebbero avere per la libertà del web; anche molte altre associazioni e realtà operanti in Internet hanno dato giudizi negativi sugli effetti di tali leggi, con reazioni ora preoccupate, ora apertamente arrabbiate e polemiche.
La Electronic Frontier Foundation ha dedicato molta attenzione al SOPA, analizzandone la pericolosità in termini delle limitazioni alla libertà di parola e definendo senza troppi complimenti la legge come un atto di “censura“. In un post intitolato Hollywood’s New War on Software Freedom and Internet Innovation apparso sul sito ufficiale dell’organizzazione nel novembre 2011, la EFF considerava come la legge andrebbe a colpire anche i produttori e gli sviluppatori di software, oltre che gli internet provider (inclusi i motori di ricerca), e definendo il SOPA e “la sua compagna” PIPA “una legge oltraggiosa e gravemente fuorviata”.
Altre aziende o assiociazioni che operano nel web hanno annunciato di aderire alla protesta, e fra queste le seguenti hanno annunciato un “blackout” o una sospensione del servizio sui relativi siti nella giornata del 18 gennaio: Reddit.com [1], the Cheezburger network [2][3], Minecraft [4], Tucows [5], XDA [6], MLGS [7]. Sembra inoltre essere certo (sebbene manchino conferme ufficiali) che la Mozilla foundation si unirà alle azioni di protesta.
L’associazione Creative Commons ha fatto sentire la propria voce nell’opporsi alla legge: in un posto apparso sul suo blog ufficiale nel novembre 2011, intitolato Stop U.S. American censorship of the Internet e firmato dal vice presidente Mike Linksvayer si legge come, a detta dell’Associazione, la SOPA “minacci ogni singolo sito internet”, ma in particolare i progetti Commons che utilizzano software libero e licenze copyleft, che vedrebbero “aumentare i i costi ed i rischi legali nel fornire piattaforme per la condivisione e la collaborazione” (nominando anche fra questi esplicitamente Wikipedia).
Anche sul piano istituzionale la legge sta incontrando dei detrattori: fra questi la House Minority Leader Nancy Pelosi, ed il deputato Darrell Issa e il candidato presidente Ron Paul, repubblicani, i quali hanno firmato, insieme a nove deputati del Partito Democratico statunitense, una lettera indirizzata agli altri parlamentari in cui si sottolinea che, a loro parere, il SOPA porterebbe a “un’esplosione di cause e processi che avrebbero ucciso il progresso tecnologico” (fonte: Articolo su Ars Technica).
Pagine correlate e collegamenti esterni
- (EN) How SOPA will hurt the free web and Wikipedia – il post originale di Geoff Brigham, sul blog di WMF
- (EN) en:Wikipedia:SOPA initiative – la pagina su en.wiki in cui si discute la legge e si organizzano le (eventuali) forme di protesta
- (IT) Wikipedia:Bar/Discussioni/Stop SOPA initiative – la pagina su it.wiki in cui gli utenti italiofoni discutono la legge e le (eventuali) forme di protesta da attuare su it.wiki
- (EN) Urgent: Stop U.S. American censorship of the Internet – sul sito di Creative Commons
How SOPA will hurt the free web and Wikipedia
Posted by Geoff on December 13th, 2011 (modificato 12 gennaio 2012)
For the past several days, Wikipedia editors have been discussing whether to stage a protest against the proposed Stop Online Piracy Act (SOPA). I’ve been asked to give some comments on the bill and explain what effect the proposed legislation might have on a free and open Internet as well as Wikipedia. My goal in this blog post is to provide some information and interpretation that I hope will be helpful to Wikipedia editors as they discuss the bill.
SOPA has earned the dubious honor of facilitating Internet censorship in the name of fighting online infringement. The Wikimedia Foundation opposed that legislation, but we should be clear that Wikimedia has an equally strong commitment against copyright violations. The Wikimedia community, which has developed an unparalleled expertise in intellectual property law, spends untold hours ensuring that our sites are free of infringing content. In a community that embraces freely-licensed information, there is no room for copyright abuses.
We cannot battle, however, one wrong while inflicting another. SOPA represents the flawed proposition that censorship is an acceptable tool to protect rights owners’ private interests in particular media. That is, SOPA would block entire foreign websites in the United States as a response to remove from sight select infringing material. This is so even when other programs like the Digital Millennium Copyright Act have found better balances without the use of such a bludgeon. For this reason, we applaud the excellent work of a number of like-minded organizations that are leading the charge against this legislation, including the Electronic Frontier Foundation, Public Knowledge, Creative Commons, Center for Democracy and Technology, NetCoalition, the Internet Society, AmericanCensorship.org, and others.
On Tuesday, after receiving input on the original version of the bill, the House Judiciary Committee issued a new version of SOPA for its mark-up scheduled for this coming Thursday. A vote on that mark-up may take place on the same day. At the end of this article, I provide a summary of the most relevant parts of this new version of SOPA as well as a summary of the legislative process (which you can also follow here).
In honesty, this new version of the bill is better (and credit goes to the Judiciary staff for that). But, it continues to suffer from the same structural pitfalls, including its focus on blocking entire international sites based on U.S.-based allegations of specific infringement. Criticism has been significant. [1] Representative Darrell Issa, a California Republican, for example, felt the bill “retains the fundamental flaws of its predecessor by blocking Americans’ ability to access websites, imposing costly regulation on Web companies and giving Attorney General Eric Holder’s Department of Justice broad new powers to police the Internet.”
Members of our community are weighing whether a protest action is appropriate. I want to be very clear: the Wikimedia Foundation believes that the decision of whether to stage a protest on-wiki, such as shutting down the site or putting a banner at the top, is a community decision. The Wikimedia Foundation will support editors in whatever they decide to do. The purpose of this post is to provide information for editors that will aid them in their discussions.
I’ve been asked for a legal opinion. And, I will tell you, in my view, the new version of SOPA remains a serious threat to freedom of expression on the Internet.
- The new version continues to undermine the DMCA and federal jurisprudence that have promoted the Internet as well as cooperation between copyright holders and service providers. In doing so, SOPA creates a regime where the first step is federal litigation to block an entire site wholesale: it is a far cry from a less costly legal notice under the DMCA protocol to selectively take down specified infringing material. The crime is the link, not the copyright violation. The cost is litigation, not a simple notice.
- The expenses of such litigation could well force non-profit or low-budget sites, such as those in our free knowledge movement, to simply give up on contesting orders to remove their links. (Secs. 102(c)(3); 103(c)(2)) The international sites under attack may not have the resources to challenge extra-territorial judicial proceedings in the United States, even if the charges are false.
- The new version of SOPA reflects a regime where rights owners may seek to terminate advertising and payment services, such as PayPal, for an alleged “Internet site dedicated to theft of U.S. property.” (Sec. 103(c)(2)) A rights owner must seek a court order (unlike the previous version) (Sec. 103(b)(5)). Most rights owners are well intentioned, but many are not.[2] We cannot assume that litigious actions to block small sites abroad will always be motivated in good faith, especially when the ability to defend is difficult.
- Although rendering it discretionary (Secs.102(c)(2)(A-E); 103(c)(2)(A-B)), the new bill would still allow for serious security risks to our communications and national infrastructure. The bill no longer mandates DNS blocking but still allows it as an option. As Sherwin Siy, deputy legal director of Public Knowledge, explained: “The amendment continues to encourage DNS blocking and filtering, which should be concerning for Internet security experts . . . .”
- The Electronic Frontier Foundation advises that the new proposed legislation still targets tools that might be used to “circumvent” the blacklist, even though those tools are essential to human rights activists and political dissidents around the world.
More specifically with respect to Wikimedia, the new version is an improvement, but, in addition to the reasons listed above, it remains unacceptable:
Wikipedia arguably falls under the definition of an “Internet search engine,” [3] and, for that reason, a federal prosecutor could obtain a court order mandating that the Wikimedia Foundation remove links to specified “foreign infringing sites” or face at least contempt of court sanctions. [4] The definition of “foreign infringing sites” is broad[5] and could well include legitimate sites that host mostly legal content, yet have other purported infringing content on their sites. Again, many international sites may decide not to defend because of the heavy price tag, allowing an unchallenged block by the government.
The result is that, under court order, Wikimedia would be tasked to review millions upon millions of sourced links, locate the links of the so-called “foreign infringing sites,” and block them from our articles or other projects. It costs donors’ money and staff resources to undertake such a tremendous task, and it must be repeated every time a prosecutor delivers a court order from any federal judge in the United States on any new “foreign infringing site.” Blocking links runs against our culture of open knowledge, especially when surgical solutions to fighting infringing material are available.
Under the new bill, there is one significant improvement. The new version exempts U.S. based companies – including the Wikimedia Foundation – from being subject to a litigation regime in which rights owners could claim that our site was an “Internet site dedicated to theft of U.S. property.” Such a damnation against Wikimedia could have easily resulted in demands to cut off our fundraising payment processors. The new version now exempts U.S. sites like ours. (Sec. 103(a)(1)(A)(ii)) In short, though there have been some improvements with the new version, SOPA remains far from acceptable. Its definitions remain too loose, and its structural approach is flawed to the core. It hurts the Internet, taking a wholesale approach to block entire international sites, and this is most troubling for sites in the open knowledge movement who probably have the least ability to defend themselves overseas. The measured and focused approach of the DMCA has been jettisoned. Wikimedia will need to endure significant burdens and expend its resources to comply with conceivably multiple orders, and the bill will deprive our readers of international content, information, and sources.
Geoff Brigham
General Counsel
Wikimedia Foundation
Geoff’s notes on the bill
Section 102
- U.S. directed site:
- Definition: Foreign Internet site used to conduct business directed to U.S. residents OR that otherwise demonstrates the existence of minimum contacts sufficient for the exercise of personal jurisdiction over the owner or operator of the Internet site consistent with the U.S. Constitution; according doesn’t not cover such sites as .com, .org, .biz, etc.;
- Used by users in the U.S.; and
- Operated in a manner that would, if it were a domestic Internet site, subject it (or its associated domain name) to:
- Seizure or forfeiture in the U.S. in an action brought by the Attorney General, by reason of an act prohibited by sections 2318, 2319, 2319A, 2319B, or 2320, or chapter 90, of 18 U.S.C.; or
- Prosecution by the Attorney General under sections 1204 of title 17, United States Code, by reason of a violation of section 1201 of such title.
If a foreign Internet site is a “foreign infringing site,” the Attorney General (AG) can:
- Commence an action in personam against a registrant of a domain name used for the foreign infringing site OR an owner or operator of a foreign infringing site.
- Commence an action in rem against the foreign infringing site or the foreign domain used by such site if it cannot commence an action in personam.
On application of the AG, after commencement of either of the above actions, the court may issue a temporary restraining order, a preliminary injunction, or an injunction against:
- A registrant of a domain name used by the foreign infringing site or an owner or operator of the foreign infringing site if the action is in personam; or
- The foreign infringing site or the domain name used by such site, to cease and desist from undertaking any further activity as a foreign infringing site if the action is in rem.
After an order is issued and served, the AG can require the following of:
- Internet search engines:
- Definition: a service made available via the Internet whose primary function is gathering and reporting, in response to a user query, indexed information or Web sites available elsewhere on the Internet and does not include a service that retains a third party that is subject to service in the U.S. to gather, index or report information available elsewhere on the Internet.
- Measures: Technically feasible and “commercially” reasonable, and taken as expeditiously as possible, rather than within 5 days.
- Order: Applicable to search engines must be narrowly tailored to be consistent with the First Amendment as the least restrictive means of achieving the goals of this Title.
- Service Provider:
- Measures: Least burdensome, technically feasible and reasonable to prevent resolving to the foreign infringing site domain name’s IP address, taken as expeditiously as possible, rather than within 5 days.
- Payment network providers/ Internet advertising services:
- Measures: Technically feasible and “commercially” reasonable to halt payment processing, and taken as expeditiously as possible, rather than within 5 days
Section 103
Definitions were changed and none of the Wikimedia.org properties (or any other U.S. registered sites) are covered by this section.
New definition of “Internet site dedicated to theft of U.S. property”:
- U.S. directed site OR Site for which the registrant of the domain name used, and the owner or operator are not located and cannot be found within U.S.;
- Wikimedia is outside of this definition because based on the “U.S. directed site” definition outlined above; Wikimedia is not a foreign Internet site.
- Site is used by users within the U.S.; and
- Site is primarily designed or operated for the purpose of, has only limited purpose or use other than, or is marketed by operator or another acting in concert with that operator primarily for use in, offering goods or services in violation of sections 501 or 1201 of title 17 or certain provisions of the Lanham Act OR the operator of the site operates the site with the object of promoting, or has promoted, its use to carry out acts that constitute a violation of section 501 or 1201 of title 17, as shown by clear expression or other affirmative steps taken to foster such violation.
Qualifying plaintiff:
- Definition has been narrowed down to be “any person with standing to bring a civil action for violations described in paragraph 1(C),” which requires infringement, rather than any holder of intellectual property rights harmed by activities of the site.
Process
- House
- Full committee markup (Thursday)
- Members of the committee study the viewpoints presented in detail. Amendments may be offered to the bill, and the committee members vote to accept or reject these changes.
- At the conclusion of deliberation:
- A vote of committee members is taken to determine what action to take on the bill.
- It can be reported, with or without amendment, or tabled (which means no further action on it will occur).
- If no vote is taken, another markup will be scheduled
- At the conclusion of deliberation:
- Members of the committee study the viewpoints presented in detail. Amendments may be offered to the bill, and the committee members vote to accept or reject these changes.
- Manager’s Amendment
- Possible amendments to the bill that were not voted on in committee.
- This new bill is the one that is submitted to the floor.
- Possible amendments to the bill that were not voted on in committee.
- Rules Committee Hearing
- Determines whether the bill will be considered under a closed rule (no amendments), an open rule (any amendment in order), or a modified closed rule (in which only some amendments are in order).
- Floor time (probably not until early January):
- If the bill is voted on and approved to move to the Floor, floor time must be scheduled.
- Vote to recommit: vote to send the bill back to committee might be requested.
- Vote on final passage: if the bill is voted on and passed by the House, it moves out to conference committee.
- It can also be sent back and forth between the House and Senate in order to avoid a conference.
- If the bill is voted on and approved to move to the Floor, floor time must be scheduled.
- Senate
- The bill is already out of Committee
- Hold on the bill:
- Senator Wyden has placed a hold on the bill
- Senator Reid can override the hold or call a cloture vote to defeat it.
- Manager’s Amendment
- Possible amendments to the bill that were not voted on in committee.
- This new bill is the one that is submitted to the floor
- Possible amendments to the bill that were not voted on in committee.
- Floor time (probably early next year):
- If the hold is defeated or overridden, then floor time must be scheduled.
- Bill voted on by roll call vote, voice vote, unanimous consent, or division.
- If the bill is passed, it is sent out to conference committee.
- It can also be sent back and forth between the House and Senate in order to avoid a conference committee.
- If the hold is defeated or overridden, then floor time must be scheduled.
- Conference Committee
- Once a bill leaves the House and the Senate, it must be reconciled if anything in the two versions of the bill is different otherwise it is sent to the President (see below)
- The house in which the bill originated is given a copy of the bill with its differences.
- If the changes are minor, they might be accepted by the originating house with no debate.
- If changes are of a more substantial nature a conference is called.
- The conference can be closed and informal or open and very formal.
- Following negotiations, the managers make reports back to their houses. If they are able to agree on the bill, the bill is re-voted upon in both houses.
- If they were able to agree only on some parts of the bill or unable to agree at all, the bill may go back to a new conference committee, be referred back to the committees in the two houses, or it may just die because the differences are too vast to bridge.
- President
- Officially, all bills that pass both houses are signed by the Speaker of the House and the President of the Senate before being presented to the President.
- This process could delay a bill a day or two.
- Then, the bill is delivered to the President.
- The President may sign the bill at any time after its deliverance.
- If it sits unsigned for more than a 10-day period, it becomes law regardless of his signature or not.
- The exception to this 10-day period is a pocket veto, in which the President can kill a bill if it goes unsigned and Congress adjourns prior to the 10-day time limit.
- If the President vetoes the bill, a veto message is sent back to Congress.
- The two houses of Congress may decide to revote, and two-thirds is needed to override the veto and have the bill become a law.
- If no immediate revote is taken, the bill can be tabled for later vote or sent back to the committee to have further work done.
- If a vote is taken to override, and the vote fails, the bill dies.
- The two houses of Congress may decide to revote, and two-thirds is needed to override the veto and have the bill become a law.
References and notes
- ^ http://www.cato-at-liberty.org/the-new-sopa-now-with-slightly-less-awfulness/
http://cdt.org/blogs/david-sohn/1312proposed-revision-sopa-some-welcome-cuts-major-concerns-remain
https://www.eff.org/deeplinks/2011/12/sopa-manager’s-amendment-sorry-folks-it’s-still-blacklist-and-still-disaster - ^ See http://www.chillingeffects.org/resource.cgi?ResourceID=101 (providing a list of articles documenting abuses that certain rights owners have engaged in within the DMCA context).
- ^ An “Internet Search Engine” is defined as “a service made available via the Internet whose primary function is gathering and reporting, in response to a user query, indexed information or web sites available elsewhere on the Internet.” Sec. 101(15)(A). This definition does not include services that retain “a third party that is subject to service of process in the United States to gather, index, or report information available elsewhere on the Internet.” Sec. 101(15)(B). Although not conceding the point, Wikimedia arguably does not appear to fall under this exemption.
- ^ Sec. 102(c)(3)(A)(i). To ensure compliance with orders issued under Section 102, the Attorney General may bring an action for injunctive relief against any Internet Search Engine that knowingly and willfully fails to comply with the requirements of section 102(c)(2)(B) to compel such entity to comply with such requirements.
- ^ Generally speaking, a “foreign infringing site” is any U.S.-directed site, used by users in the United States, being operated in a manner that would, if it were a domestic Internet site, subject the site to liability for criminal copyright infringement, as well as other federal copyright or trade secret violations. See Sec. 102(a)(1-2).
- ^ http://www.house.gov/content/learn/legislative_process/
http://www.usconstitution.net/consttop_law.html.