Il 23 aprile scorso è stata approvata in Francia la legge che estende il diritto di matrimonio e adozione a tutte le coppie, rendendo la Francia il quattordicesimo Paese al mondo e il nono in Europa ad ottenere l’uguaglianza tra eterosessuali e omosessuali.
Le prime unioni verranno celebrate a partire da giugno.
L’articolo 143 del codice civile francese recita: “il matrimonio è contratto tra due persone di sesso opposto o dello stesso sesso”. Rimangono invece invariate le limitazioni riguardanti l’età degli sposi o altri impedimenti.
La proposta di legge era stata consegnata lo scorso ottobre al Consiglio dei ministri dal ministro della Giustizia Christiane Taubira, ed era stata precedentemente promessa dal presidente François Hollande in campagna elettorale.
Il partito Ump di centrodestra ha presentato immediatamente un ricorso alla Corte costituzionale, e tante sono state le proteste da parte degli oppositori nelle strade di Parigi, ma una fonte dell’Eliseo afferma “ormai è andata, il nostro testo è legge e ci aspettiamo che i contrari si rassegnino”.
Gli oppositori sostengono che concedere il diritto di matrimonio a tutti equivale a rovinare e dissacrare l’istituzione del matrimonio, mentre il ministro Christiane Taubira afferma che l’estendere questo diritto non toglie nulla a nessuno.
La portavoce del movimento francese La Manif pour touts, Frigide Barjot, ha richiesto al presidente Hollande un referendum popolare a riguardo. Secondo i sondaggi, il popolo francese è favorevole alle nozze gay, ma contrario all’adozione.
Tra i Paesi che prevedono le nozze gay, solo in Portogallo l’adozione non è ancora stata resa legale. Inoltre, l’adozione per coppie dello stesso sesso è prevista anche in Israele, Australia, Regno Unito, e alcuni Stati degli USA. In Germania, Finlandia e Groenlandia, invece, si può richiedere l’adozione dei figli del partner, se conviventi. In Irlanda, i sigle di qualunque orientamento sessuale possono richiedere l’adozione.
Attualmente, i Paesi che ammettono i matrimoni tra omosessuali sono Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Sudafrica, Svezia e Uruguay. In Messico, è legale solo nei distretti di Città del Messico e Quintana Roo.
Negli Stati Uniti, vi è uguaglianza in Connecticut, District of Columbia, Delaware, Iowa, Maine, Maryland, Massachusetts, Minnesota, New Hampshire, New York, Rhode Island, Vermont e Washington. La California rappresenta un caso unico, in quanto aveva legalizzato i matrimoni gay nel maggio 2008, ma in seguito a un referendum indetto nel novembre 2008, chiamato Proposition 8, il diritto è stato nuovamente abolito. Nell’agosto 2010 il Proposition 8 è stato giudicato incostituzionale, ma la legittimità dei matrimoni omosessuale rimane ancora in sospeso.
In Italia, invece, alcuni comuni hanno aperto la possibilità a tutte le coppie di iscriversi al registro delle coppie di fatto, riconoscendo quindi le unioni civili senza descriminazione di orientamento sessuale. Il più recente comune ad aver dato l’ok alle unioni civili è stato Genova, il 21 maggio di quest’anno.
di Simonetta Pastorini