Il 09 maggio 2013, l’Europa ha celebrato il 63esimo anniversario della Dichiarazione di Schuman. Sessantatre anni fa, il 09 maggio del 1950 l’allora Ministro degli Esteri francese, Robert Schuman consentí il primo passo verso la creazione di quella che oggi noi conosciamo come l’Unione Europea. Giornata “Porte Aperte”.
Soltanto cinque anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, Robert Schuman propose la creazione di una istituzione europea sopranazionale. I Paesi che furono chiamati a costituirla avevano combattuto l’uno contro l’altro per molti anni e la riconciliazione fu qualche cosa di veramente coraggioso e pressoché inimmaginabile in quegli anni.
Dopo piú di mezzo secolo, questo anniversario con il quale si celebra la pace e l’unitá in Europa, assume un sapore ancora piú speciale alla luce del Premio Nobel per la pace che è stato assegnato alla Unione Europea lo scorso anno.
Il 09 maggio 1950, Schuman annunció un piano con il quale si proponeva di porre la produzione di carbone e acciaio franco-tedesca sotto una alta autoritá comune. Ispirato dall’economista Jean Monnet, il Piano Schuman era volto a eliminare potenziali cause di conflitto, ponendo il controllo di queste risorse strategiche a livello sopranazionale. Il piano, inoltre, sottolineava l’importanza di una Europa unita in grado di mantenere relazioni amichevoli.
Il Piano Schuman condusse alla creazione, con il Trattato di Parigi nel 1951, della Comunitá del Carbone e dell’Acciaio la quale includeva il Belgio, la Francia, la Germania, l’Italia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi. L’integrazione europea proseguí, sotto l’aspetto economico, con la conferenza di Messina nel giugno del 1955 e con la firma a Roma nel marzo del 1957 dei trattati della Comunitá Europea della Energia Atomica e della Comunitá Economica Europea.
A Bruxelles, lo scorso 04 maggio, in occasione dell’anniversario della dichiarazione di Schuman, le istituzioni europee hanno festeggiato aprendo le loro porte al pubblico. La splendida giornata di sole ha favorito una affluenza massiccia di persone di tutte le etá e nazionalitá che si sono riversate nei palazzi normalmente inaccessibili se non agli addetti ai lavori.
Ogni sede ha organizzato attivitá didattiche per adulti e bambini, concerti e spettacoli. Sono stati inoltre organizzati degli interessantissimi dibattiti sulla crisi economica, i diritti dei cittadini e il futuro dell’Europa.
Ancora una volta, la giornata “Porte Aperte” ha consentito di avvicinarsi alle Istituzioni Europee e di comprenderne un pó meglio l’importanza, i meccanismi di funzionamento, le potenzialitá e soprattutto la sua ineluttabilitá che, nonostante le molte critiche a cui l’UE è sottoposta, ha portato a noi cittadini, quella stabilitá e pace che le generazioni precedenti non hanno mai conosciuto.
La giornata “Porte Aperte”, infine, è certamente rivolta ai giovani di tutta l’Europa i quali si troveranno in ogni momento della loro vita lavorativa a stretto contatto con l’Europa. A tal proposito, si potrebbe concludere con un invito agli Istituti Superiori Italiani, affinché organizzino dei dibattiti all’interno delle scuole in occasione della festa dell’Europa e organizzino eventualmente delle gite scolastiche educative in occasione della giornata “porte Aperte”. Si tratterebbe di una esperienza formativa ed indimenticabile.
di Ettore Minolo
Istituzione di una comunità europea del carbone e dell’acciaio (dichiarazione originale)
“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent’anni antesignana di un’Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L’Europa non è stata fatta e abbiamo avuto la guerra.
L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L’unione delle nazioni esige l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l’azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania.
A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l’azione su un punto limitato ma decisivo.
« Il governo francese propone di mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un’organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione della produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime ».
La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica.
Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. L’Europa potrà, con mezzi superiori, perseguire la realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano.
Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all’instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.
Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace. Per giungere alla realizzazione degli obiettivi così definiti, il governo francese è pronto ad iniziare dei negoziati sulle basi seguenti.
Il compito affidato alla comune Alta Autorità sarà di assicurare entro i termini più brevi: l’ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualità: la fornitura, a condizioni uguali, del carbone e dell’acciaio sul mercato francese e sul mercato tedesco nonché su quelli dei paese aderenti: lo sviluppo dell’esportazione comune verso gli altri paesi; l’uguagliamento verso l’alto delle condizioni di vita della manodopera di queste industrie.
Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui attualmente si trovano le produzioni dei paesi aderenti, occorrerà mettere in vigore, a titolo transitorio, alcune disposizioni che comportano l’applicazione di un piano di produzione e di investimento, l’istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e la creazione di un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della produzione. La circolazione del carbone e dell’acciaio tra i paesi aderenti sarà immediatamente esentata da qualsiasi dazio doganale e non potrà essere colpita da tariffe di trasporto differenziali. Ne risulteranno gradualmente le condizioni che assicureranno automaticamente la ripartizione più razionale della produzione al più alto livello di produttività.
Contrariamente ad un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di profitti elevati, l’organizzazione progettata assicurerà la fusione dei mercati e l’espansione della produzione.
I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato firmato tra gli stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati indispensabili per precisare le misure d’applicazione si svolgeranno con l’assistenza di un arbitro designato di comune accordo : costui sarà incaricato di verificare che gli accordi siano conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fisserà la soluzione che sarà adottata.
L’Alta Autorità comune, incaricata del funzionamento dell’intero regime, sarà composta di personalità indipendenti designate su base paritaria dai governi; un presidente sarà scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno esecutive in Francia, Germania e negli altri paesi aderenti. Disposizioni appropriate assicureranno i necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell’Alta Autorità. Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorità sarà incaricato di preparare due volte l’anno una relazione pubblica per l’ONU, nelle quale renderà conto del funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dei suoi fini pacifici.
L’istituzione dell’Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle imprese. Nell’esercizio del suo compito, l’Alta Autorità comune terrà conto dei poteri conferiti all’autorità internazionale della Ruhr e degli obblighi di qualsiasi natura imposti alla Germania, finché tali obblighi sussisteranno.”
Robert Schuman 1950